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Firmata sul retro
"La sua ricerca indaga attravero il suo personalissimo sguardo la metropoli come luogo di isolamento. Tagli prospettici molto serrati, un viraggio tendente al seppia con cornici di ferro anticato..le sue città diventano simbolo della società odierna, in profonda crisi interiore. La ruggine della cornice e dello sfondo cromatico delle immagini raffigura l'acquiescenza, cioè l’accettazione passiva, inerte, sintomo inconfondibile dell'uomo alienato e bloccato in e su se stesso. La città, quindi, si trasforma nella rappresentazione dell’Uomo urbano il quale, desolato, porta con sé la decisione di “non-essere” per paura di soffrire mettendo, così, a tacere ogni propria iniziativa sensibile. In questi paesaggi, il mondo dei sogni è lontano: la sua esistenza è velata dalla ruggine. La disciplina formale delle immagini (con uno sguardo agli anni Venti) svela l'ossessione sviluppata dall'acquiescente. Il tempo rallenta velocemente e tutto ritorna in ordine: la paura di non fare ci porta ad usare il tempo per ordinare."