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L’affascinante autobiografia di Ferdinando Scianna, corredata dai più celebri scatti dell’autore, un grande protagonista della fotografia italiana e internazionale, vincitore del prestigioso premio Nadar nel 1966 per il libro Feste religiose in Sicilia (con i testi di Leonardo Sciascia).
Ferdinando Scianna nel 1967 si trasferisce da Bagheria a Milano. Qui inizia a lavorare come fotoreporter e inviato speciale con “L’Europeo”, diventandone in seguito il corrispondente da Parigi. Conosce e collabora con Henri Cartier-Bresson, che gli suggerisce di candidarsi per entrare nella storica agenzia Magnum. A partire dagli anni Ottanta, lavora anche nell’alta moda e nella pubblicità, affermandosi come uno dei fotografi più richiesti, innovativi e apprezzati.
Autoritratto di un fotografo è il racconto in prima persona dell’avventura fotografica di Ferdinando Scianna, il primo italiano entrato a Magnum: le origini e la vita, i pensieri e le tecniche, cinquant’anni di carriera. Nel tempo le sue fotografie hanno mantenuto come caratteristiche i grandi contrasti, con l’immagine che si crea intorno all’ombra («Io dico che il sole mi appassiona perché fa ombra. Costruisco le immagini a partire dall’ombra» p. 16), e il gusto per il racconto del mondo, della vita, delle persone: Scianna fotografa per conoscere e per conoscersi, per conservare una traccia. E con Autoritratto di un fotografo ha dato vita a un racconto di parole – seppur illustrato da decine di scatti –, non solo per riflettere sul mestiere di fotografo, ma anche per condurre il lettore a incontrare personaggi della letteratura, del giornalismo e, naturalmente, della fotografia, senza risparmiare qualche polemica.